martedì 28 ottobre 2008

Evasioni

A volte rimango talmente colpita da ciò che vedo, ciò che sento, da sentire il bisogno di comunicare queste forti emozioni a chi mi sta accanto, a chi con me condivide anche queste pagine su internet, mezzo moderno, diretto e fortemente democratico.
Ma oggi quella democrazia è venuta meno.
Non da me,non dalla libertà di espressione, bensì dalla libertà di essere. Di esistere.

Come molti sanno lavoro in una struttura alberghiera. Impiego senza dubbio interessante, che ti da modo di essere a contatto con civiltà e culture diverse, in un interscambio impagabile di storie e vissuto a volte talmente diverso dal tuo che spesso, anche dopo diversi anni di professione, ti meravigli.
E' accaduto anche oggi, ma ha lasciato una profonda amarezza in me.
Accogliendo un turista iraniano, ho scoperto che nel suo paese le mogli vengono, oserei dire, "segnalate" sul passaporto del marito, in calce ai suoi dati, nell'estremità sinistra del documento, con la chiara, unica dicitura in inglese "owner's passport wife" ossia: moglie del proprietario del passaporto. Nome e cognome sono solo in arabo. La foto di lei rigorosamente con il chador.

Leggendo poi su quella che è la prassi del rilascio in Iran di detto documento ho scoperto che "le ragazze non potranno mai chiedere il passaporto senza l’autorizzazione del padre o del marito", sebbene"Le femmine si possono sposare e hanno piena responsabilità civile e penale ad appena nove anni(!), i maschi a quindici".
Ma mi conforta il fatto di aver visto in più occasioni come lontano dal proprio paese gli uomini iraniani trattino le proprie compagne come vere principesse, lasciando a loro scelte decisive e di tipo finanziario.



Sepideh Raissadat
Nata a Teheran nel 1980, Sepideh Raissadat ha ottenuto il diploma DAMS a Bologna. Dotata di una voce magnetica, è la prima donna iraniana che abbia cantato in duetto in Iran dopo la rivoluzione islamica.

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