venerdì 7 novembre 2008

La piazza

Potrei parlarvi dei tagli nel nostro comune, della mancanza di denaro per organizzare eventi e manifestazioni(mannaggia...quando ho saputo che quest'anno salta anche il mercatino di Natale in Piazzetta San Nicolo'...), della situazione disastrosa di bilancio comunale di fine anno, che blocca di fatto qualsiasi intervento "Non potrà essere realizzata alcuna opera publlica", colpa dell'Ici, colpa del Patto di stabilità, colpa come diceva Vasco "di Alfredo", fatto sta che c'è crisi. E nera. Ma i nostri si decurtano lo stipendio e saltano il pranzo, accontentandosi di una bella boccata d'aria, magari di fronte alla Benkiser dove si respira meglio. E per meglio comprendere leggete pure l'articolo qui sotto della Nuova Venezia.

Ma oggi in particolare voglio parlarvi della vergogna che ho provato leggendo il quotidiano. (Anche questo qui sotto).

Doveva essere il gioiello di Mira, ma nell'immaginario collettivo dei turisti è il simbolo della trascuratezza.
La Piazza, il centro, il ritrovo, vedete un po' voi come meglio denominarlo è diventata lo scempio, la vergogna della città. Mai finita, sebbene più volte inaugurata, appare agli occhi di chi ci visita, spesso anche turisti stranieri, come luogo desolato. Qui infatti non regnano solo la desolazione, ma anche la sporcizia.
Così chi si trova a passeggiare alla sera o vi passa per prendere l'autobus in Nazionale per andare a Venezia o Padova, si accorge di aver soggiornato in una località davvero bella e ricca di storia, ma non valorizzata. Trascurata. Come un bel quadro di grande valore, ma con un'oscena cornice!

A voi l'articolo:

"Nelle chiuse e lungo gli argini ritrovati dai residenti carcasse di animali e immondizie di ogni genere
Mira Porte, il Naviglio è una discarica
«Abbiamo chiesto l’intervento del Genio civile, ma non si è visto nessuno»

Mira
Se questo deve essere il biglietto da visita di Mira Porte non c'è da stupirsi che il turismo non dia i risultati previsti. A sostenerlo sono alcuni residenti di Mira Porte, dopo essersi affacciati sulle chiuse del Naviglio, scovando tra immondizie di tutti i tipi carcasse di animali. Ieri, mentre alcuni turisti stavano camminando lungo le rive del Naviglio, proprio nella zona di Mira Porte, si sono imbattuti nella carcassa quasi putrefatta di un cane di taglia media, rimasta bloccata nelle chiuse. Uno spettacolo raccapricciante, come sottolineano i residenti. Tanto che il loro commento sarebbe stato di sdegno per come vengono tenute le rive. Ci siamo vergognati - affermano i residenti - per quello che abbiamo visto e sentito. Non riusciamo davvero a capire come possa essere tenuta così una delle zone centrali di Mira. I residenti ribadiscono come in più occasioni abbiano segnalato come la zona sia degradata, specie lungo le rive. Purtroppo - sottolineano - il fatto delle chiuse provoca il blocco di molta della spazzatura che viene gettata da incivili nelle acque non solo del Naviglio. Spesso riemergono pure delle carcasse di animali. Tutto ciò è insalubre e inguardabile. E raccontano come già quattro giorni fa abbiano richiesto l'intervento del Genio Civile. Nessuno però si è fatto vivo - protestano - e noi ci troviamo a convivere con questo schifo. I residenti vorrebbero che il comune facesse maggiori pressioni per tenere sempre pulita la zona, pur sapendo la distinzione delle competenze. E non risparmiano alcune critiche sulla funzionalità della nuova piazza: I lavori sono ancora in corso. Non è possibile fare un'inaugurazione ad ogni installazione di lampioni. Prima finiscano e in fretta e poi festeggiamo. Questa piazza è stata ridotta ad un dormitorio, quando una volta era vissuta dai miresi e non.

Gianluigi Dal Corso"


E intanto alla casa rosada si fanno i conti....

La Nuova Venezia, 4 novembre 2008



Comune di Mira: siamo senza soldi, operatività a rischio
L’INTERVISTA Il primo cittadino di Mira «Umiliazione quotidiana» Carpinetti: siamo senza soldi, non possiamo pagare i fornitori

Corrado Morsego

MIRA. «I lampioni non funzionano dopo i furti di rame? Il Comune non ha i soldi per ripararli». Michele Carpinetti sindaco di Mira, ha l’aria sconsolata. Anzi, la sua è vera rabbia per non poter intervenire immediatamente e dare un servizio dovuto ai cittadini che pagano le tasse. «E’ anche una questione di sicurezza, potrei essere denunciato se accade un incidente. Ma la dura realtà è questa, nelle casse non ci sono euro sufficienti. Da qua a fine anno abbiamo 23 mila euro per opere pubbliche e interventi urgenti. Che posso fare?»

Carpinetti è il primo cittadino di un Comune di 39 mila abitanti, ma nella sua situazione sono anche i suoi colleghi. Il Patto di stabilità imposto dal governo per sanare i bilanci ingabbia le amministrazioni comunali.

Cosa pensa al mattino quando entra in municipio?

«La prima sensazione è quella di impotenza. Poi subentrano rabbia e umiliazione. E’ impossibile far fronte anche alle minime cose, ci sono difficoltà enormi per reperire risorse economiche. Non ci sono nemmeno 100 euro per la carta della fotocopiatrice. Senza l’Ici il Comune di Mira ha 500 mila euro in meno per la spesa corrente. Il patto di stabilità è un’autentica macchina infernale».

Perché?

«Se non rispetti il Patto, vale a dire che le uscite devono essere pari alle entrate, nell’anno successivo vieni penalizzato del 30% dei trasferimenti. Inoltre non si può accedere a nessun mutuo e se hai avanzi di bilancio non li puoi utulilizzare. In pratica i Comuni virtuosi sono penalizzati, vengono “premiati” quelli che hanno dei buchi di bilancio. Per fortuna che il mio Comune non ha derivati, altrimenti la situazione sarebbe anche peggiore».

Quali le prime conseguenze pratiche?

«Quello di non avere i soldi per pagare le aziende e i fornitori per i lavori che hanno già fatto. Due esempi pratici: la Sacaim ha restaurato villa dei Leoni e avanza 700 mila euro. Bretella Sfmr, le imprese avanzano un milione e 300 mila euro. Abbiamo due milioni di credito con la Regione, ma non li abbiamo ancora avuti, perché anche lei è alle prese con il Patto».

Cosa sarà costretto a tagliare?

«Non potrà essere realizzata alcuna opera publlica. Restano fermi i progetti di manutenzione di palestre scolastiche e impianti sportivi. Tagli alla cultura e alle manifestazioni. Stop a 300 mila euro destinati al piano sicurezza, quindi niente telecamere e impianti di illuminazione in aree pubbliche. A rischio ampliamenti e manutenzioni, assolutamente necessari, in quattro scuole. E anche l’assistenza, fiore all’occhiello di questo Comune, subirà un drastico dirimensionamento. Si tratta di interventi a favore delle famiglie, dei bambini, degli anziani. A rischio, anche, i sussidi all’affitto e i contributi di minimo vitale. Ogni anno il Comune stanzia 2 milioni di euro, ora sarà dura».

Quale la sua ricetta per far fronte all’emergenza?

«Il piano di Tremonti è quello di mantenere il deficit al 3% per tre anni. Il principio è giusto, da parte nostra abbiamo già ridotto di sei milioni nel 2007 l’indebitamento. Il Comune di Mira produce 82 milioni di euro di Irpef all’anno. La nostra proposta è quella di avere il 20% di questi soldi, vale a dire 16 milioni di euro, da poter utilizzare per i servizi e le opere. In questo modo avremmo 10 milioni in più nelle casse, rispetto ai sei milioni che ci arrivano dai trasferimenti statali».

Una proposta condivisa da molti sindaci.

«Il movimento dei sindaci è trasversale. Crediamo che il 20% dell’Irpef sia necessario per la sopravvivenza, ma soprattutto per fornire servizi ai cittadini. Pagano le tasse per non averli. A mio avviso questo governo è il meno federalista di tutti, nonostante la presenza della Lega. Credo ci debbano essere dei criteri di efficienza nella pubblica amministrazione. E invece ci troviamo di fronte a un sistema iniquo. Ci sono Regioni del centro-sud che hanno una distribuzione di risorse pari al 40%, mentre noi siamo fermi al 7%».

Cosa può fare il Comune di Mira?

«Il sindaco e gli assessori sono d’accordo di decurtare le proprie indennità del 5% da destinarsi a un fondo di emergenza».

Quale il rischio per il 2009?

«Ogni mattina devi decidere cosa tagliare, un vero bollettino di guerra. La scelta che viene imposta ai sindaci è questa: pagare i fornitori e le imprese o garantire i servizi sociali e alle famiglie».


Non male direi....

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sui mercatini l aaarssore Meggiato sta facendo di tutto per offrirli alla nostra città.l amministrazionè comunsle

Cristina ha detto...

Credo non si sia capito molto, cosa stà facendo esattamente l'amministrazione? mi risulta che non ci siano soldi per organizzarli, come altri eventi nella nostra città, ma se così non fosse,inviterei l'amministrazione ad esporsi chiaramente, perchè di questo c'è davvero bisogno:chiarezza, progettualità, operatività! Nell'ultima riunione con il comitato genitori dell'Istituto San Pio X è stato chiaramente detto che l'anno scorso sono stati spesi ben 50.000 euro per organizzare l'evento(francamente son sembrati troppi) e che quest'anno non ci sono i finanziamenti per tanto ci si deve organizzare ognuno con i propri mezzi, nella fattispecie verranno da noi utilizzate le uniche zone disponibili ovvero il cortile/parcheggio dell'Istituto... Se questo è far di tutto...Ricordo che oltre ad essere un'importante attrattiva per la cittadinanza, che l'anno scorso ha richiamato molta affluenza con orgoglio espresso dall'amministrazione senza remore, era anche una delle scarse occasioni di incontro(ad eccezione del teatro).Sarebbe un peccato perdere una simile opportunità!
Un cordiale saluto

Anonimo ha detto...

scusate, ma non capisco la vostra preoccupazione per i "mercatini di Natale". A parte il fatto che la trovo una moda abbastanza ridicola - non siamo a Vipiteno, nè a Merano! - mi auguro veramente che non vengano fatti ! Vi pare sensato che il comune di Mira, cioè NOI cittadini, spendiamo qualche decina di migliaia di euro (sui 30.000, 40.000, o sbaglio?) per portare avanti una "tradizione" così insulsa?? (ripeto, avrebbero senso in ben altri luoghi). Anzi penso che quei mercatini servissero più a qualcuno in particolare, piuttosto che a tutta la cittadinanza. Mi auguro che l'assessore Meggiato, stia lavorando per portare avanti progetti più seri nel campo della cultura, piuttosto che delle bancarelle natalizie. Mi permetto anche di fare un commento sullo stato di degrado del canale in località Mira Porte; è 15 anni che vedo regolarmente in quel punto del canale fermarsi sfalci d'erba, alghe morte, immondizie varie. QUal'è la novità? Che un cane è finito in acqua e annegato? Siamo seri, pensate che se il canale fosse pulito arriverebbero frotte di turisti a visitare la piazzetta di mira porte??? ciao. Giancarlo

Cristina ha detto...

Tu Giancarlo cosa proporresti?