mercoledì 23 aprile 2008

Un po' di musica

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Cristina, ho leggiucchiato un po’ il tuo blog e pensato di scriverti. Appare chiaro il tuo amore per Mira, quasi fosse un figlio, che per una madre non può essere altro che un capolavoro. Un figlio si cerca di valorizzarlo, di evidenziarne i pregi, ma anche di correggerne i difetti. Un figlio quando fa bene si loda, quando fa male si aiuta a comprendere l’errore. E’ ovvio che Mira non sia tuo figlio, è bello che tu sottolinei i suoi lati positivi, sono sconcertata da quello che mi sembra uno sguardo un po’ miope di fronte a tutti quei difetti che rendono Mira uno di quei posti in cui si sa che si potrebbe stare benissimo se non fosse per la mancanza di attenzione degli amministratori. Mira è un posto bellissimo ma poco accogliente, come una casa in cui entri e non sei a tuo agio, in cui non ti viene offerta una sedia o un bicchier d’acqua, il cui giardino non è sfalciato e la spazzatura è accumulata… Poco importa se qualche inquadratura di questa casa la ritrae al meglio, quello che conta è l’impressione di pelle. Hai ragione nel sottolineare quello che c’è di bello piuttosto che lamentarti per quello che non c’è, dovresti però anche riconoscere che non è poi questo gran che. Il paradosso è che chi vorrebbe che Mira migliorasse non ha spazi di dialogo, può fare come te, notare il bello ma non additare al difetto. Può denunciare il difetto e non troverà mai spazio di replica, per esempio il guest book del sito ufficiale del Comune di Mira, che replica solo ad alcuni interventi e nemmeno li pubblica tutti. Io credo che l’amore per il proprio paese cominci quando ci si senta bene, come a casa propria, quando si ha voglia di tornarci alla sera e lo si fa senza la fatica delle code, su strade praticabili, in cui anche i bambini possano correre in sicurezza, attraversando senza paura, fermandosi al parco senza l’uomo nero, andando a far sport in luoghi accoglienti, vedi la piscina-dinosaura o la palestra di atletica che è talmente fatiscente da mettersi le mani in testa ( e pur così, partorisce campioni!). Un posto in cui non si pensa di cambiare comune per portare a scuola i figli… Lo sai che ci sono 60 bambini in lista d’attesa per la scuola materna? Schiacciati insieme agli altri, probabilmente entreranno, ma è giusto? Tu parli di immobiliaristi selvaggi che hanno rovinato Mira, io dico che qualcuno ha permesso che venisse violentata. Le liste anagrafiche consentono di fare delle previsioni per il futuro, non serve mica annusare l’aria! I bimbi schiacciati a 3 anni alla materna, fra 3 anni entreranno, sempre schiacciati, alle elementari, e proseguiranno nelle loro piccole stie la loro carriera scolastica, in strutture sempre meno adatte, sempre più trascurate…
Si impara da piccoli a sentirsi fuori posto, a pensare che il proprio paese offra molto poco, e così si cresce, ci si arrabbia pensando alle occasioni perse, alla poca lungimiranza, ma soprattutto alla mancanza di attenzione verso le persone, abituate fin dalla nascita ( pensa solo ad andare al distretto per le vaccinazioni, tra il fango e i tir) ad essere maltrattate. Quasi fosse normale. Un sorriso, lievemente malinconico, Sara.

Cristina ha detto...

Cara Sara, ti ringrazio per aver detto la tua idea, centrando uno degli obiettivi di questo blog:la totale libertà di espressione. Quando per la prima volta ho pensato al blog, lo vedevo come un serbatoio di idee (o think tank come molti lo definiscono), di volta in volta mi sono però accorta che non a tutti interessa esprimere la propria idea su quello che la città offre o non offre, non evidenziando così i punti deboli su cui far crescere la città.
Oltrettutto mancava di una sorta di raccoglitore di eventi, cioè un'agenda in cui mettere in risalto gli appuntamenti (seppur esigui)della nostra città, per potersi incontrare e sentirsi parte di essa.
Così è nato il blog. Ha dato soddisfazioni, ma anche no.
Ritengo che in ogni caso sia assolutamente importante esprimersi su come si vorrebbe fossero gestite certe questioni, magari anche solo per offrire uno spunto e perchè no dimostrarne un interesse.Un saluto, Cristina