Inizia il mio personale viaggio nel territorio della mia città...si visiteranno ville, giardini, monumenti...alla scoperta degli angoli nascosti e delle meraviglie più o meno note ai molti.
Si parte....
La prima località è Porto Menai .Anticamente sede di un importante scalo commerciale. Attualmente attraversato dal canale Novissimo.
Mi ha sempre incuriosito molto questo edificio. Si tratta della facciata di una chiesa, situata a Porto Menai, lungo la strada bianca che costeggia il canale Novissimo,abbattuta pare a seguito dell'innondazione devastante del '66.
Poco distante, in direzione Piazza Vecchia troviamo la ciquecentesca Villa Paluello Minio:
Immersa nel verde della campagna e resa peculiare dalla presenza di una magnifica aia.Nell’edificio si coniugano il fascino della residenza rurale con le preziosità di affreschi attribuiti, fra gli altri, anche a Paolo Veronese. La casa è stata ampliata di un piano nell`Ottocento.Le lunghissime strutture rustiche dipendono dalle necessità connesse alla conduzione del fondo, mentre il parco è di impianto romantico.
Il “giardino romantico” nasce da una visione nuova del giardinaggio fondata sulla concezione, tipicamente romantica, che è bello ciò che suscita emozioni, stimola la fantasia e risveglia le passioni sopite. Il “giardino romantico” è un giardino adatto ai poeti e agli artisti e, più in generale, agli spiriti inquieti, cioè alle persone che amano sperimentare e modificare l’ambiente circostante in funzione dell’umore del momento. Il giardino romantico è anche un luogo di incontri (ma di incontri “segreti”), è un ambiente intimo e nascosto, racchiuso fra alberi e cespugli e circondato da folte siepi, a volte tagliate in forme regolari, ma più spesso lasciate crescere in modo naturale e formate da essenze diverse. Le stesse siepi, talvolta, dividono il giardino in settori assai diversi fra loro, per tipo di piante coltivate e per le sensazioni (visive, odorose o tattili) che riescono a suscitare. Ma a volte il giardino romantico, invece di essere un luogo per sé e per pochi intimi, può diventare una specie di “teatro” dove mettere in scena - attraverso l’esposizione di vasi decorati, archi fioriti, altalene, statue, pergole, voliere, finti ruderi e fontane - la rappresentazione della propria vita o la storia di un grande amore o, più semplicemente (come nel nostro caso), un esempio di giardino inglese dell’Ottocento.
E per mantenere un collegamento col presente, v'invito a visitare il blog di Zuin:
http://www.massimozuin.eu/public/blog/?p=387
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